" LA VOCE DEGLI ULTIMI "
La voce degli ultimi è la storia di un’inchiesta giornalistica su una tratta di ragazzini dei paesi dell'est europeo, portati in Italia e dati in pasto ai pedofili, e di colui che la realizza. Non a caso il romanzo è espressamente dedicato proprio a quei giornalisti coraggiosi, che hanno sacrificato la vita per un ideale di verità e giustizia, svolgendo il proprio lavoro con impegno, con coerenza, rispettando sempre l’etica che caratterizza un lavoro così importante. Mi basterà citarne un paio, Ilaria Alpi e l’operatore hrovatin e la Politovskaia, ma ce ne sono molti altri, anche se meno conosciuti. E naturalmente, è uno sputtanamento di quel giornalismo asservito alla politica e ai potenti di turno, spudoratamente partigiano o acquiescente, qualunquista. Questa critica, non è così esplicita nel libro. In fondo, non si tratta di un saggio sul giornalismo ma di un romanzo.
Sirio Merisi, è uno di quei giornalisti coraggiosi e coerenti, che crede ciecamente nell’importanza del proprio mestiere e nella possibilità di cambiare, anche se in minima parte, con le sue inchieste, le storture di una società che ritiene, corrotta, disonesta e cinica, in molti dei suoi settori. Sirio è un idealista, forse un illuso. È un uomo come tanti altri, con pregi e difetti e anche lati oscuri, come quello che lo vede protagonista di una storia voyeuristica con una dirimpettaia, che poi sfocerà in una relazione vera e propria.
Con questo romanzo, mi interessava raccontare le storie di quelli che io chiamo i nuovi derelitti. I vari personaggi sono inventati ma ispirati a persone reali, a fatti realmente accaduti in Italia. Realmente ci sono traffici di minorenni dai paesi dell’Est che vengono dati in pasto ai pedofili, di ragazzini che è più proficuo obbligare a offrire prestazioni sessuali che non mandare a rubare nei supermercati o nei negozi di lusso, come naturalmente accade. Ai quali, i genitori chiedono espressamente di mandare un po’ di soldi per Natale, perché servirebbero per comprare finalmente quel maiale che li risolleverebbe un po’ dalla fame imperante al loro paese. Ragazzi che crescendo, spesso diventano come dei Kapò, con il loro gruppetto di ragazzini che fa guadagnare soldi a loro, pochi, e naturalmente agli aguzzini che li costringono a prostituirsi.
Questi fatti emergono da indagini giudiziarie svolte di recente dalla magistratura Italiana.
Scritto da Bruno Panebarco
Nessun commento:
Posta un commento