mercoledì 10 aprile 2013

RIBELLARSI AL CONSUMISMO

Buon giorno brava gente
Ai giorni nostri il marketing contemporaneo impone che il consumatore sia solo parzialmente soddisfatto, per indurlo a ripetere il gesto d'acquisto.Dobbiamo svincolarci da queste logiche, eliminando dai nostri ambienti gli oggetti inutili e facendo un utilizzo più oculato delle risorse.

RIBELLARSI AL CONSUMISMO


L'eccessivo consumismo è uno dei fattori che hanno generato la crisi.

Sì perché, in questa epoca il soddisfacimento dei bisogni, che è l'anima, la radice del consumismo, naturalmente creandoli prima i bisogni per poi, guarda caso avere il prodotto per soddisfarli, è contraddistinto dalle logiche del marketing. Questo impone che il bisogno debba essere solo in parte soddisfatto, in modo che il consumatore, immediatamente dopo il gesto d'acquisto, riprenda a desiderare qualcos'altro, ovvero quella quota di soddisfacimento che non ha avuto. Questo è il motivo per cui ci sono i prodotti che vengono messi sul mercato e poi dopo 6 mesi sono rimpiazzati dalla versione nuava: l'Ipad, l'Iphone sono un esempio molto tipico. Diversamente, soddisfacendo totalmente un bisogno, il cliente è gratificato e non compra più nulla, invece il marketing contemporaneo è basato sul consumismo, la reiterazione coatta del gesto d'acquisto, quasi compulsivo. Questo è il modo drogato con cui si è andati avanti nello sviluppo di questo mercato e di questa cultura mercantile che invece dovrebbe essere cambiata.
RIBELLARSI AL CONSUMISMO
Oggi penso che quelli che sono più utili alla risoluzione della crisi sono gli uomini e le donne che riducono i loro bisogni, li rendono più essenziali e consumano meno producendo meno rifiuti, impattando meno sull'ambiente e diventando fatalmente anche più felici."

Molti sono i progetti di RIBELLARSI AL CONSUMISMO creando una grande campagna comportamentale, ripulendo i propri ambienti da tutti gli oggetti inutili che noi abbiamo acquistato, che costano spazio, che costano manutenzione ma non ci rendono liberi.
Sono convinto che abbiamo un sacco di oggetti che non ci rendono felici perché li abbiamo acquistati, ci siamo resi un po' schiavi lavorando in maniera indefessa per guadagnare i soldi che servivano per comprarli, ma fatalmente non li usiamo mai, stanno lì inerti in casa nostra a occupare spazio e anche quando li utilizziamo non ci rendono felici. Basta guardarsi intorno ognuno nel proprio ambiente e lo potremmo verificare ed è ora di ribellarsi al consumismo.

Riappropriarsi dei beni universalmente utili (acqua, terra, aria) potrebbe essere una chiave per ripartire.



RIBELLARSI AL CONSUMISMO

A casa abbiamo dei rubinetti aperti per ore mentre noi ci laviamo i denti guardando lo specchio, ma quel rubinetto va chiuso! In barca come in camper, l'acqua è preziosa e si usa un rigagnolo di acqua per fare quello che serve, infatti 150 litri d'acqua durano una settimana, mentre invece a casa vanno via in poche ore.
Il nostro è un modo distratto, sciatto, irrispettoso, inessenziale di usare le risorse, l'acqua è solo un esempio, ne abbiamo tantissimi altri.
Il mare insegna molto da questo punto di vista, perché in mare non si scherza, se finisce l'acqua muori di sete o devi fare ore e ore di deviazione per andare in un porto per fare rifornimento. Lo stesso per i rifiuti, più ne hai e più a bordo poi non sai dove metterli, quindi si presta attenzione al packaging quando si compra, perché naturalmente più plastica compri e più a bordo sarà difficile smaltirla perché non si può buttarla in mare; l'utilizzo del vento per muoversi invece che del motore, del gasolio; il fatto di scendere, quando si mette l'ancora in una baia e andare a terra con un tender magari senza motore, facendo pochi minuti di lavoro con i remi che non fa male a nessuno...
Il mare e la vita di mare che sono anche dure a volte, aiutano molto, noi siamo anche molti inetti, sperperiamo e compriamo roba che non ci serve perché abbiamo un po' perso la relazione con la nostra fisicità,( ribellarsi al consumismo )aiuta la salute. Pensiamo che il fatto di vivere sempre in una condizione di comodità ci renda più felici, ma io ho il sospetto che sia il contrario, più stiamo sempre comodi e più non ci rendiamo conto che invece stare comodi è a volte una conquista che genera soddisfazione."

RIBELLARSI AL CONSUMISMO

"Riutilizzare le cose è fondamentale, in barca si riutilizza tutto, qualunque oggetto viene tenuto, se vagamente utile perché un domani serve a una riparazione, a migliorare una parte della barca o uno strumento. Io a casa mia mi comporto esattamente nello stesso modo, mi guardo bene dal comprare qualcosa perché ogni volta che compro qualcosa uso denaro che poi dovrò lavorare per acquisire nuovamente, quindi prima di essere del tutto convinto di dover comprare qualcosa ci penso e ci ripenso mille volte. In ogni caso quando un oggetto si rompe, lo tengo, lo aggiusto, lo modifico, mi diverto molto nel fare questo, non sono mai annoiato, non vivo il tedio tipico di questa epoca in cui avendo spesso poco da fare la gente si si annoia ed ha sempre la faccia spenta...
Io sono sempre lì a industriarmi su come fare le cose, ed aggiustandole ho la soddisfazione di averlo fatto io, e di non esser costretto a comprare un oggetto nuovo. Tutto questo è un circolo virtuoso che passa anche molto per le mani, per l'ingegno.
Non credo che a noi tutti manchi l’ ingegno, usiamolo per uscire dalla crisi e RIBELLARSI AL CONSUMISMO.



RIBELLARSI AL CONSUMISMO è l'unica via alla felicità.

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