Così ama definirsi Francesco Acerbi, 28 anni, attualmente in forza al Sassuolo. Che se i gol solitamente li realizza in campo, è nella vita che ha messo a segno la rete decisiva. Vincendo il cancro. «Era il luglio del 2013 quando mi è stato diagnosticato un tumore al testicolo sinistro: a rivelarlo sono stati i controlli medici di routine fatti prima del ritiro estivo con il Sassuolo. Operato al San Raffaele di Milano, il giorno dopo sono stato dimesso. E a settembre ero già in campo. Ma sono stati mesi duri». «Il primo pensiero è stato quello di stappare una bottiglia di vino. In realtà ho chiamato la mia ex ragazza. A mia madre l’ho detto solo dopo essere stato operato, a cose fatte. Era morto da poco mio padre, non potevo darle un altro dolore. Il fatto è che ero preoccupato più per la famiglia che per me. Io ero determinato, avevo voglia di farcela, e sapevo che ce l’avrei messa tutta». «Dopo la gara del 1° dicembre 2013, sono risultato positivo al test antidoping, ho fatto dei controlli e mi è stato diagnosticato di nuovo il tumore, una recidiva. Questa volta mi sono dovuto sottoporre a cicli di chemioterapia. Un’altra botta». «In realtà in questo caso lo ha saputo mia madre ancora prima che avessi il tempo di dirglielo. Sentendo il notiziario, era stata data la notizia del test antidoping e di tutto il resto. Al telefono le ho detto che non era niente di grave, di stare serena, che poi come fa uno a stare sereno? Ma sono le parole di circostanza che si dicono quando in realtà le parole giuste non ci sono». «Innanzitutto mi sento di dover ringraziare la mia famiglia, è scontato, e poi i medici, il Sassuolo, i miei compagni di squadra, in realtà tutta Italia. Perché in quei giorni così come quando sono ritornato in campo ho sentito l’affetto di tanta gente, e anche quello aiuta. Ringrazio più in generale lo sport. Se non fossi stato un calciatore professionista non avrei fatto quei controlli di routine. E chissà quando avrei scoperto di avere un tumore».
Nel novembre scorso ha accettato di essere uno dei tre testimonial di “Un Gol per la Ricerca” confermando il suo sostegno all’Airc. Perché ha deciso di impegnarsi in prima linea?
«Perché la prevenzione è fondamentale. E basta davvero poco, un semplice esame del sangue, e se ci sono dei valori sballati fai ulteriori approfondimenti. Io sono stato fortunato perché l’ho scoperto in tempo e prendere in tempo la malattia molto spesso ti salva la vita. E’ questo il messaggio che come testimonial voglio fare arrivare alle persone aderendo anche alla campagna “Arance della Salute”».
Enrico è un malato oncologico al quale i medici hanno dato poche speranze ma, la sua voglia di vivere lo porta a combattere e convivere giornalmente con la malattia. Ovviamente è fermo con il lavoro da libero professionista dal settembre del 2016, gli hanno riconosciuto l' invalidità del 100/100 con inabilità al lavoro; per la quale percepisce una pensione mensile di 289,80 euro e non ha altri redditi e un ISEE pari a zero. Non si può negare che è esente dai tichet, quindi non paga nessuna cura oncologica ma, tutto ciò che usa come integratori per sostenersi e curarsi non sono considerati e sono a suo carico. La regione mi consente di viaggiare gratuitamente sui mezzi regionali. Capirete che i pochi risparmi sono finiti molto in fretta e lo Stato dove è ? Si è iscritto alle liste speciali per vedere se lo fanno lavorare ma, per il momento nulla. Ora messo da parte orgoglio si affida al buon cuore di amici che collaborano. Sta utilizzando il suo blog personale dando informazioni utili a tutti e condividendo la sua esperienza cercando al tempo stesso un sostentamento.
Sicuramente ne avrete sentito parlare, personalmente mi affascina l' ideologia che l'accompagna.
Ecco alcune sue citazioni:
"Il cibo può essere la medicina più
potente o il veleno più potente"
"Non c’è nulla di buono o di cattivo
bisogna osservare e la natura da le risposte"
"Attraverso il dubbio si arriva alla
conoscenza",
"Osservate i segnali che vi dà il vostro
corpo",
"Tanta attività fisica".
Ladieta del gruppo sanguigno del dottor Mozzi, èun regime alimentare volto al conseguimento di uno stato di salute e una forma fisica ottimali.
La dieta è infatti ritagliata su misura per ciascuno dei quattro gruppi sanguigni 0/A/B/AB, sia Rh positivo che negativo.
Per ogni gruppo sanguigno gli alimenti vengono distinti in benefici, neutri e nocivi. Quest'ultimi saranno appunto i cibi da evitare, o di cui per lo meno ridurre il consumo, in quanto nel tempo possono provocare danni all'organismo, determinando l'inizio di patologie anche serie.
Sviluppata per la prima volta dal dr. Peter D'Adamo e si basa sul presupposto che esiste una stretta correlazione tra gruppi sanguigni, cibo e sistema immunitario.
Per questo motivo, dalla scelta di ciò che mangiamo ogni giorno, dipende anche la nostra salute.
Il Dottor Mozzi non è un medico come tutti gli altri: In una sua intervista dichiara di non aver mai indossato un camice bianco, di non aver mai aperto un ambulatorio, di non aver mai prescritto o assunto un farmaco e di non aver mai nemmeno messo piede in un ospedale in vita sua, tranne che da ragazzo, ma come studente di Medicina.“Gli ospedali odorano di morte e di malattia non di salute e di vita.” cit. Dottor Piero Mozzi.
Rimuovere la causa è l'unico vero modo per guarire Il dott. Mozzi attesta di aver curato decine di migliaia di pazienti e di averlo sempre fatto mettendo in relazione il sintomo con l'alimentazione ed in fine scovando ed eliminando la causa.
E' indispensabile rimuovere la causa se si vuole davvero guarire e tornare in salute. Detto in parole semplici significa eliminare tutti quegl'alimenti che non sono tollerati dal nostro organismo e incominciare a consumare quelli per noi più appropriati.
Credo ne valga la pena informarsi e sperimentare io già in prima battuta vedo i cibi che generalmente preferisco, ovvio ve ne sono alcuni che mi son vietati totalmente ma, tutto sommato è credibile e basata su principi di osservazione della storia dell'alimentazione degli uomini e si vede la risposta del perchè in alcuni paesi non esistono determinate malattie.
Enrico è un malato oncologico al quale i medici hanno dato poche speranze ma, la sua voglia di vivere lo porta a combattere e convivere giornalmente con la malattia. Ovviamente è fermo con il lavoro da libero professionista dal settembre del 2016, gli hanno riconosciuto l' invalidità del 100/100 con inabilità al lavoro; per la quale percepisce una pensione mensile di 289,80 euro e non ha altri redditi e un ISEE pari a zero. Non si può negare che è esente dai tichet, quindi non paga nessuna cura oncologica ma, tutto ciò che usa come integratori per sostenersi e curarsi non sono considerati e sono a suo carico. La regione mi consente di viaggiare gratuitamente sui mezzi regionali. Capirete che i pochi risparmi sono finiti molto in fretta e lo Stato dove è ? Si è iscritto alle liste speciali per vedere se lo fanno lavorare ma, per il momento nulla. Ora messo da parte orgoglio si affida al buon cuore di amici che collaborano. Sta utilizzando il suo blog personale dando informazioni utili a tutti e condividendo la sua esperienza cercando al tempo stesso un sostentamento.
I
momenti di crisi sono una normalità, vanno diminuendo con il passare del tempo
e della consapevolezza.
Posso
portarvi il mio esempio della giornata di ieri dove il tutto è cominciato dal
dolore che già provavo da due giorni; oltre a questo che ti piega in due nel
letto dovevo ricominciare il ciclo di chemioterapia.
Il
tutto messo nuovamente in discussione, il protocollo usato dalla medicina
ufficiale non mi dà nessuna garanzia di guarigione e al tempo stesso agisce per
certi versi in maniera negativa sul mio corpo uccidendo anche cellule sane e
abbassando le difese immunitarie.
Personalmente
ho anche preso questo percorso per non dare nulla di intentato continuando la
ricerca e l’utilizzo di quelle che chiamano “cure alternative”.
Nel
momento di crisi ti viene voglia di sospendere tutto e fare definitivamente
scelte alternative; io sono al terzo ciclo di chemioterapia e credo di
considerarlo l’ ultimo.
Con
questo non posso dire che un percorso diverso mi dia garanzie quindi la
situazione non cambia bisogna comunque vivere alla giornata e ringraziare di
aver avuto ancora un giorno di sole.
Chi
veramente mi segue in questo spazio sa che sono una persona che si informa
molto e utilizza tutto ciò che può dare del beneficio al mio corpo e che possa
essere nocivo per le cellule malate, ciò non toglie che anche in questo caso
bisogna essere molto cauti e responsabili.
Bisogna
stare molto attenti perché si dicono in giro anche tante cialtronerie che
possono farci del male più di quello che abbiamo già.
Ma
ci sono anche persone serie, vi porto un’ esempio di pochi giorni fa: ho
contattato la Fondazione Pantellini perché volevo prendere l’ascorbato di potassio con ribosio, ci siamo scambiati
numerose e-mail perché giustamente volevano sapere tutto sul mio caso e si sono
mostrati molto seri che mi hanno telefonato sconsigliandomi per il momento di
iniziare la cura in quanto essendo sotto chemioterapia non era il caso potevano
esserci dei problemi.
Siamo rimasti che ci saremmo risentiti a fine ciclo con le
analisi e avremmo stabilito tempi e dosi personalizzate.
Questo dimostra che serietà si può trovare e oltre a ciò mi
hanno consigliato di continuare ad assumere la mia Curcumina, la vitamina D e
la C, l’ Aloe e alcuni integratori che prendo della Linea Life120.
Oggi va un po’ meglio
perché il dolore è attenuato da farmaci, il morale è tornato buono e cerco di
lavorare per mantenermi concentrato e non farmi condizionare.
Ringrazio gli amici che mi sono vicini nei momenti giù e
Voglio citare anche chi Virtualmente ha una parola di conforto, mi scuso con
chi ho dimenticato.
Sono un po' deluso per l' andamento della mia campagna " buona causa" credevo di ricevere un simbolico euro che con i numeri avrebbe aiutato ma, pare non sia così ma continuerò; ringrazio nuovamente i pochi che hanno agito.
BUONA CAUSA
Enrico è un malato oncologico al quale i medici hanno dato poche speranze ma, la sua voglia di vivere lo porta a combattere e convivere giornalmente con la malattia. Ovviamente è fermo con il lavoro da libero professionista dal settembre del 2016, gli hanno riconosciuto l' invalidità del 100/100 con inabilità al lavoro; per la quale percepisce una pensione mensile di 289,80 euro e non ha altri redditi e un ISEE pari a zero. Non si può negare che è esente dai tichet, quindi non paga nessuna cura oncologica ma, tutto ciò che usa come integratori per sostenersi e curarsi non sono considerati e sono a suo carico. La regione mi consente di viaggiare gratuitamente sui mezzi regionali. Capirete che i pochi risparmi sono finiti molto in fretta e lo Stato dove è ? Si è iscritto alle liste speciali per vedere se lo fanno lavorare ma, per il momento nulla. Ora messo da parte orgoglio si affida al buon cuore di amici che collaborano. Sta utilizzando il suo blog personale dando informazioni utili a tutti e condividendo la sua esperienza cercando al tempo stesso un sostentamento.
Dopo un'intervento molto straziante ci è voluto parecchio tempo per riprendermi. Come non bastasse è arrivata la triste sentenza dell'esame istologico che riscontrava carcinoma al quarto stadio molto aggressivo. Il nuovo intervento immediatamente sospeso e la speranza di risolvere tutto eliminando lo stomaco svanisce. I dolori sempre più devastanti fino ad arrivare a ricorrere a forti dosi di morfina.
E poi la chemioterapia, come bere acido muriatico e vedere così il tuo corpo mutarsi giorno per giorno; l' abbandono di un' amore, di parenti stretti di amici senza dimenticare il vuoto finanziario. Ma CONVIVERE CON IL TUMORE si può, si deve. Si deve lottare tutti i giorni senza mai mollare, si deve studiare, ricercare lavorare su se stessi. "CREDERCI SEMPRE ARRENDERSI MAI" è diventato il mio motto. E ora sono passati 8 mesi ho dei segnali positivi, di certo per ora di guarigione non se ne parla anzi per oncologi sembra un termine che non conoscono ma, io tra alti e momenti dove il male mi condiziona lo spirito continuo a crederci. Voglio trasformare la mia esperienza in un segnale per tutti anche se non malati che la vita è bella e bisogna viverla ed imparare a viverla al meglio allontanando tutto ciò che la può condizionare in modo negativo. Utilizzerò questo spazio per dare a tutti indicazioni, stimoli e momenti di riflessione. Mi metterò a disposizione personalmente per affrontare insieme ogni problematica. Nel dare forza e coraggio aumenterò la mia capacità di lottare e continuare a vivere per ritornare ad essere fisicamente e psicologicamente meglio e più forte di prima. Utilizzando un termine di un gruppo "SVOLTIAMO INSIEME" Vi ringrazio di esistere Felice Giornata a Tutti Voi.
BUONA CAUSA
Enrico è un malato oncologico al quale i medici hanno dato poche speranze ma, la sua voglia di vivere lo porta a combattere e convivere giornalmente con la malattia. Ovviamente è fermo con il lavoro da libero professionista dal settembre del 2016, gli hanno riconosciuto l' invalidità del 100/100 con inabilità al lavoro; per la quale percepisce una pensione mensile di 289,80 euro e non ha altri redditi e un ISEE pari a zero. Non si può negare che è esente dai tichet, quindi non paga nessuna cura oncologica ma, tutto ciò che usa come integratori per sostenersi e curarsi non sono considerati e sono a suo carico. La regione mi consente di viaggiare gratuitamente sui mezzi regionali. Capirete che i pochi risparmi sono finiti molto in fretta e lo Stato dove è ? Si è iscritto alle liste speciali per vedere se lo fanno lavorare ma, per il momento nulla. Ora messo da parte orgoglio si affida al buon cuore di amici che collaborano. Sta utilizzando il suo blog personale dando informazioni utili a tutti e condividendo la sua esperienza cercando al tempo stesso un sostentamento.
Selfie, lasciata dal marito dopo il tumore. La Ventura: "Come si può essere così cattivi?"
La storia di Donatella ha fatto emozionare giudici e mentori di Selfie. Simona Ventura, sentendo tutto quello che ha dovuto sopportare la donna, si è infuriata: "Ora mi sale la scimmia"
Donatella si è rivolta a Selfie - Le cose cambiano perché vorrebbe rifarsi il seno dopo l'asportazione del tumore.
La donna ha raccontato la sua storia al mentore Stefano De Martino che si è subito commosso. Donatella, infatti, ha avuto una vita piuttosto difficile. La donna, madre di due figli, è stata lasciata dal marito per una collega di lavoro proprio nel momento in cui si era appena sottoposta a un intervento per l'asportazione del tumore al seno.
Non è certo una novità, anche io ho dovuto affrontare l' abbandono di amori, parenti e amici; è una realtà che un malato oncologico deve tenere presente, non è cattiveria ma la senzazione di sentirti inutile e impotente a fronte di questa malattia può portare molti ad allontanarsi; io non ne faccio una colpa, capisco e me ne faccio una ragione non posso negare un certo senso di tristezza ma è così, forza e coraggio abbiamo da lottare tutti i giorni per VIVERE ancora.
BUONA CAUSA
Enrico è un malato oncologico al quale i
medici hanno dato poche speranze ma, la sua voglia di vivere lo porta a
combattere e convivere giornalmente con la malattia. Ovviamente è fermo con il
lavoro da libero professionista dal settembre del 2016, gli hanno riconosciuto
l' invalidità del 100/100 con inabilità al lavoro; per la quale percepisce una
pensione mensile di 289,80 euro e non ha altri redditi e un ISEE pari a zero.
Non si può negare che è esente dai tichet, quindi non paga nessuna cura
oncologica
ma, tutto ciò che usa come integratori per sostenersi e curarsi non sono
considerati e sono a suo carico.
La regione mi consente di viaggiare gratuitamente sui mezzi regionali.
Capirete che i pochi risparmi sono finiti molto in fretta e lo Stato dove è ?
Si è iscritto alle liste speciali per vedere se lo fanno lavorare ma, per il
momento nulla.
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La ricerca sull’Ascorbato di Potassio con Ribosio viene condotta dalla Fondazione Internazionale Valsè Pantellini insieme con il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università di Parma e con l’Istituto di Mutagenesi e Differenziamento del C.N.R. di Pisa. Attualmente questa collaborazione ha permesso di presentare una relazione al Congresso Internazionale di Pisa sui meccanismi di antimutagenesi ed anticancerogenesi (Ottobre 2003) organizzato dal C.N.R., che ha messo in evidenzia le caratteristiche antiossidanti e non tossiche del composto. La stessa Fondazione Pantellini e stata invitata, nel Giugno 2003, a presentare una relazione negli Stati Uniti all’Università del Connecticut in occasione della Conferenza Internazionale NPA su tali sviluppi della ricerca.
L’ascorbato di potassio con ribosio, è un sale derivato dalla vitamina C che risulta totalmente atossico e privo di effetti collaterali. Il composto si ottiene estemporaneamente in soluzione acquosa acido ascorbico (150 mg), bicarbonato di potassio (300 mg di cui 117 mg di potassio) e ribosio (3 mg) ed ha un pH che, nel giro di poco più di un minuto, tende alla neutralità. I componenti vanno sciolti in 20 cc di acqua (circa due dita) senza utilizzare il cucchiaino metallico (potenziale rischio di ossidazione dell’acido ascorbico).
I processi ossidativi, legati alla presenza dei radicali liberi, sono coinvolti nella promozione e nello sviluppo del cancro. La causa principale del meccanismo di stress ossidativo sono i radicali liberi, cioè sostanze con elevata reattività chimica. Gli organismi viventi tendono a mantenere costante la concentrazione di questi agenti ossidanti per poter garantire i normali processi biologici.
Sulla base degli studi del Dott. Pantellini, siamo convinti che lo stress ossidativo danneggi inizialmente le strutture della membrana cellulare, in particolare l’ATP-asi sodio/potassio (la cosiddetta pompa Na/K). Questo fatto comporta una depolarizzazione (inizialmente lieve) ed una sempre maggiore alterazione del meccanismo di trasporto attivo di questi due elettroliti che hanno funzioni molto diverse ma fondamentali nell’economia cellulare (uno, il potassio, regolatore principale dei processi metabolici intracellulari, attraverso la salificazione reversibile dei gruppi amminici ed imminici di enzimi e proteine in ambiente lievemente acido, e l’altro, il sodio, regolatore principale della riserva alcalina dell’organismo a livello extracellulare, con salificazione reversibile dei gruppi carbossilici di enzimi e proteine in ambiente lievemente basico). In tal modo abbiamo una sempre maggiore modificazione dell’ambiente acido-base e delle reazioni di ossido-riduzione fra le molecole citoplasmatiche.
Siamo convinti che questo fatto costituisca il meccanismo di innesco per la mutazione della cellula in senso cancerogeno. Infatti, studi pubblicati negli anni ‘30 da parte di Moraveck e Kishi in relazione al sarcoma di Rous, hanno evidenziato che la cellula neoplastica è carente di potassio e ricca di sodio con uno sbilanciamento nel rapporto che cresce all’aumentare della degenerazione cellulare.
Questo fatto sembra essere un denominatore comune in tutte le patologie neoplastiche, verificabile anche attraverso un’attenta valutazione dei 4 elettroliti ematici (sodio, calcio, potassio, magnesio).
Il meccanismo descritto risulta molto pericoloso per la cellula, in quanto:
innesca un rapido trasferimento di calcio dai depositi intracellulari (mitocondri), che potrebbe essere responsabile della spinta mitogenica;
permette un trasporto rilevante di glucosio nel citoplasma, per il sinporto con il sodio, con una velocità che aumenta con la sempre maggiore alterazione della pompa sodio/potassio (unico elemento di controllo attivo sui due elettroliti).
Questi processi inducono una modificazione nella respirazione cellulare, con riduzione della fosforilazione ossidativa ed aumento sostanziale della glicolisi. Viene incrementata anche la produzione di acido lattico formato per riduzione dal piruvato. Inoltre, lo stesso piruvato è un inibitore dell’entrata in fase S della mitosi e la sua costante diminuzione nel citoplasma (per conversione in acido lattico) rimuove tale blocco sulla mitosi, spingendo la cellula verso una proliferazione incontrollata.
Abbiamo quindi una modificazione del pH intracellulare, che tende a diventare lievemente alcalino, e della stessa respirazione cellulare con una sostanziale modifica del ciclo di Krebs.
L’insieme di questi fatti tende a tradursi in una alterazione di forma e d’azione delle proteine e degli enzimi citoplasmatici, portando ad una polimerizzazione dell’RNA e con un trasferimento di informazioni non corrette fra “periferia” e “centrale operativa” (DNA). In tal modo arriviamo alla mutazione del DNA nucleare ed alla cancerogenesi.
In conclusione, l’ulteriore ipotesi di lavoro su cui stiamo lavorando è che la degenerazione non nasca da un danno diretto sul DNA nucleare ma da un problema nel citoplasma, cioè il danno avverrebbe a livello periferico (membrana cellulare). Questo significherebbe che realmente il funzionamento del DNA può essere fortemente influenzato dalle varie componenti dallo stesso ambiente cellulare oltreché dai segnali cellula-cellula.
Dall’esperienza e dai dati del Dott. Pantellini prima e della Fondazione Pantellini adesso, l’ascorbato di potassio con ribosio sembra interferire in modo importante con questo processo, proteggendo la cellula contro lo stress ossidativo e limitando il meccanismo di proliferazione incontrollata.
L’azione del composto è legata alle caratteristiche del potassio (catione guida e regolatore metabolico a livello intracellulare) ed all’azione di “carrier” della vitamina C (svolge nel caso specifico una funzione simile a quella della pompa sodio/potassio come conseguenza della sua struttura eterociclica).
L’immissione di potassio all’interno di una cellula cancerosa può indurre (per affinità chimica) la corrispondente fuoriuscita di sodio (e quindi del glucosio) dall’ambiente intracellulare. In questo modo possiamo ottenere:
una nuova modificazione del pH locale intracellulare;
una rapida diminuzione delle riserve nutritive, riducendo la glicolisi e reintroducendo un blocco potenziale sulla mitosi; così sembra possibile inibire il processo di proliferazione incontrollata.
Il ribosio svolge un ruolo importantissimo nel metabolismo cellulare ed è lo zucchero che è implicato più direttamente nella sintesi dei nucleotidi. È il precursore fondamentale nella biosintesi dell’RNA e dell’adenosina (componente essenziale nella produzione di ATP e nell’ATP-asi sodio-potassio, la cosiddetta pompa Na/K) e, nella forma deossiribosio, nella sintesi del DNA.
Il nostro corpo è in grado di sintetizzare il ribosio ma in determinate condizioni questo processo di sintesi può essere limitato o, peggio, danneggiato (questo fatto era già stato messo in evidenza in lavori scientifici pubblicati negli Stati Uniti negli anni ‘50).
Quando viene assunto oralmente, viene metabolizzato e non interferisce (almeno ai dosaggi che la Fondazione Pantellini consiglia) con la glicolisi.
L’impiego del ribosio a bassa concentrazione rispetto alla quantità di acido ascorbico è legato alla sua potenziale attività catalitica per velocizzare il processo di assorbimento di potassio nel citoplasma cellulare, anche perché non segue il destino della vitamina C (dopo pochissime ore dall’assunzione si trasforma in acido ossalico e se ne va dall’organismo per via renale) ma si “consuma” in modo diverso.
Inoltre, l’ascorbato di potassio può operare efficacemente anche a livello di prevenzione avendo l’obiettivo di mantenere costanti i livelli intracellulari di potassio. L’assunzione preventiva di ascorbato di potassio ha quindi l’obiettivo di “proteggere” la cellula dal rischio di degenerazione.
L’assunzione preventiva del composto negli adulti, in linea generale, ne prevede la somministrazione di una dose al giorno, la mattina a digiuno (salvo diversa indicazione sulla base dei parametri ematochimici).
In presenza di patologia oncologica, in linea generale, si consiglia la somministrazione di tre dosi giornaliere (la mattina a digiuno, 15 minuti prima di colazione, e 45 minuti prima di pranzo e cena). È sempre opportuno che venga fatta una valutazione da personale competente per suggerire le dosi più idonee caso per caso.
Enrico è un malato oncologico al quale i
medici hanno dato poche speranze ma, la sua voglia di vivere lo porta a
combattere e convivere giornalmente con la malattia. Ovviamente è fermo con il
lavoro da libero professionista dal settembre del 2016, gli hanno riconosciuto
l' invalidità del 100/100 con inabilità al lavoro; per la quale percepisce una
pensione mensile di 289,80 euro e non ha altri redditi e un ISEE pari a zero.
Non si può negare che è esente dai tichet, quindi non paga nessuna cura
oncologica
ma, tutto ciò che usa come integratori per sostenersi e curarsi non sono
considerati e sono a suo carico.
La regione mi consente di viaggiare gratuitamente sui mezzi regionali.
Capirete che i pochi risparmi sono finiti molto in fretta e lo Stato dove è ?
Si è iscritto alle liste speciali per vedere se lo fanno lavorare ma, per il
momento nulla.
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L’Artemisia Annuaè un’antica erba cinese usata in passato per
curare la malaria. A partire dal 1995 il Dipartimento di Bioingegneria d
ell’Università di Washington ha iniziato ha studiare l’applicazione di questo
antico rimedio cinese per la cura del cancro ed i risultati sono stati sbalorditivi.
Infatti hanno scoperto che in vitrodistrugge le cellule tumorali in poche ore
ed hanno curato anche il cancro alle ossa di un cane in soli 5 giorni.
Negli anni successivi l’azione dell’Artemisia Annua è stata studiata con successo su molte linee cellulari tumorali come prostata, ovaio, colon, leucemia, melanoma, pancreas ed in modelli animali da xenotrapianto, dimostrando in questo caso una riduzione di volume e della diffusione.
Attualmente sono presenti 482 studi che dimostrano l’efficacia terapeutica dell’Artemisia Annua, come potete constatare sul database dell’Università di Washington.
Uno studio condotto dall’Università della California, ha concluso: “In generale i nostri risultati mostrano che l’artemisinina ferma il fattore di trascrizione ‘E2F1′ e interviene nella distruzione delle cellule tumorali del polmone, il che significa che controlla la crescita e la riproduzione delle cellule del cancro”. L’Artemisina inoltre è così efficace perché colpisce selettivamente le cellule tumorali senza danneggiare le cellule normali, a differenza della chemioterapia. Infatti l’Artemisina colpisce le cellule contenenti eccessive quantità di ferro liberando radicali liberi intracellulari che distruggono le cellule, e le cellule tumorali contengono molto più ferro della media. Il ferro si deposita nelle cellule tumorali con speciali recettori che aiutano nella divisione cellulare. Le cellule normali hanno anche questi recettori , ma le cellule tumorali li hanno in grandi quantità e quindi possono essere una combinazione bersaglio di ferro e Artemisinina, causando l’arresto della crescita cellulare e l’apoptosi in molte linee cellulari tumorali.
A febbraio 2015, l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha espresso il proprio parere sull’artemisia come cura anticancro, con riferimento all’Artemisia Annua e al suo contenuto di artemisinina.
L’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha confermato che l’artemisinina e i suoi derivati in esperimenti in vitro hanno dimostrato un effetto tossico sulle cellule tumorali e che i farmaci che contengono tali principi attivi sono utilizzati come trattamento per la malaria. Lo stesso istituto sta valutando gli effetti di un altro principio attivo contenuto nell’artemisia - la diidroartemisinina – proprio per quanto riguarda le sue potenziali proprietà anticancro.
Io personalmente l'ho conosciuta immediatamente appena scoperta la mia malattia,
Ho provato personalmente a fare un ciclo prendendo le pastiglie perchè avendo
il tumore allo stomaco non potevo prendere il preparato alcolico.
Comunque ho dovuto sospendere perchè ho iniziato il primo ciclo di chemio terapia,
non posso quindi essere un buon testimone anche se non posso negare che credo
abbia influito positivamente su di me.
Diamo la parola a un paziente che sostiene di essere guaritodopo l'assunzione di artemisia. Noi ci limitiamo a riportare il colloquio senza entrare nel merito di conclusioni scientifiche sulla validità della terapia seguita dall'intervistato.
Enrico è un malato oncologico al quale i
medici hanno dato poche speranze ma, la sua voglia di vivere lo porta a
combattere e convivere giornalmente con la malattia. Ovviamente è fermo con il
lavoro da libero professionista dal settembre del 2016, gli hanno riconosciuto
l' invalidità del 100/100 con inabilità al lavoro; per la quale percepisce una
pensione mensile di 289,80 euro e non ha altri redditi e un ISEE pari a zero.
Non si può negare che è esente dai tichet, quindi non paga nessuna cura
oncologica
ma, tutto ciò che usa come integratori per sostenersi e curarsi non sono
considerati e sono a suo carico.
La regione mi consente di viaggiare gratuitamente sui mezzi regionali.
Capirete che i pochi risparmi sono finiti molto in fretta e lo Stato dove è ?
Si è iscritto alle liste speciali per vedere se lo fanno lavorare ma, per il
momento nulla.
Ora messo da parte orgoglio si affida al buon cuore di amici che collaborano.
Sta utilizzando il suo blog personale dando informazioni utili a tutti e
condividendo la sua esperienza cercando al tempo stesso un sostentamento.