mercoledì 6 settembre 2017

IL VELENO DELLO SCORPIONE


Ne avete sicuramente sentito parlarne, 
dopo un servizio televisivo andato in onda a 
“le Iene” lo scorso 21 settembre.

E’ un preparato di origine naturale derivante dalla lavorazione dell’estratto in soluzione acquosa della tossina del Rophalurus junceus.

Gli scorpioni catturati ed alimentati opportunamente rilasciano una piccola dose di veleno dietro stimolazione elettrica. 

Dopo una serie di estrazioni, vengono nuovamente rilasciati nel loro habitat naturale.

E’ utilizzato a Cuba da lungo tempo
Era stato casualmente notato che chi era stato morso da Rophalurus junceus, o Scorpione azzurro (che in realtà è arancione), riscontrava dei benefici di rilievo in termini di dolori o stati infiammatori. 
Da qui un biologo di Guantanamo, il Dott. Misael Bordier ha scoperto le proprietà terapeutiche del veleno.
Escuzul non ha nessuna tossicità dimostrata anche se è proprio dalla tossina che viene ricavato. 
Il veleno della scorpione Rophalurus junceus, da cui si estrae l’Escozul, ha una DL50 (dose letale per il 50% della popolazione di cavie a cui viene somministrata in una sola volta) di 8 mg/kg, poco pericolosa rispetto alle altre specie.


Viene prodotto in due differenti soluzioni: omeopatica e refrigerata.

La soluzione omeopatica prende il nome di Vidatox (che è quello venduto nelle farmacie cubane) o Trj c30 ( che è il nome del prodotto venduto ai soli cubani).

Il refrigerato viene prodotto essenzialmente in tre posti: all'Havana dalla Labiofam che è la casa farmaceutica statale, a Guantanamo nella clinica del Dottor Bordier e a Matanzas nel laboratorio del Dottor Monzon.

La differenza sostanziale tra il prodotto omeopatico e quello refrigerato sta nella modalità di assunzione;
ovvero,la posologia del primo è la stessa per tutti i pazienti,mentre la posologia del secondo è personalizzata.
Il refrigerato,infatti,viene dispensato sotto forma di soluzione da diluire secondo le modalità indicate dal medico cubano, una volta valutate le condizioni del paziente. 


Il preparato viene distribuito per le sue proprietà terapeutiche: il suo potere antinfiammatorio, analgesico e antitumorale (presunto) è utilizzato per migliorare la qualità della vita del paziente oncologico.

Questo farmaco, elaborato dal veleno dello scorpione azzurro (l'escorpión azul - rophalurus junceusvive a Cuba e in altri Paesi dell'area), è in grado - secondo alcuni - di attenuare gli effetti secondari delle terapie tradizionali …
«L'Escozul in soluzione refrigerata aiuta moltissimo a superare gli effetti negativi della chemioterapia e delle radiazioni. 
Inoltre, agendo direttamente sulle cellule ammalate, riesce a bloccarne la diffusione o a rallentarla. 
Una cosa molto importante, che continuano a ripetere i medici cubani: assumere questo prodotto non può in nessun caso significare l'abbandono delle cure tradizionali. 
In buona sostanza, l'Escozul


migliora la qualità di vita del paziente oncologico. Voglio aggiungere che è necessaria molta attenzione al trasporto: il farmaco - essendo appunto in soluzione refrigerata - deve essere sempre conservato a una temperatura compresa tra i tre gli otto gradi centigradi».


Per chiarire le idee consiglierei di vedere il video di un convegno tenutosi a Malta nel lontano 2013 

La comunità internazionale di oncologi e farmacologi rimane comunque scettica. 
C’è chi afferma di non averne mai sentito parlare, chi rifiuta di commentare e chi diffida totalmente, in quanto non esiste una sola pubblicazione scientifica al riguardo. 
Tra le varie pagine web sull’argomento si parla però di una sperimentazione in corso presso l’Università di Pavia, ma il prof. Stefano Govoni, farmacologo e presidente del Comitato Etico dell' Ospedale San Matteo, lo esclude. Non solo, cortesemente ci aiuta a verificare le notizie trovate al riguardo: 
l’informazione che fanno nel sito della Labiofam è formalmente corretta. 
Avvisano che sono autorizzati a distribuire il prodotto in quanto “naturale” solo in loco e che non esistono pubblicazioni scientifiche al riguardo. Parlano di una fase sperimentale pre-clinica ed auspicano di sviluppare un farmaco di sintesi in futuro, ma avvisano che è ancora presto per parlare di cura certa per il cancro”. 

In particolare sarebbero stati finora osservati 10.000 pazienti affetti da cancro in trattamento con Vidatox, di cui circa 3.500 stranieri: si parla di risultati positivi sulla qualità della vita (nell’89,55% dei casi) e di riduzione dello sviluppo dei tumori, ma sempre in abbinamento alle terapie oncologiche più “tradizionali”. La sopravvivenza dei pazienti in trattamento con l’estratto di veleno di scorpione blu a 5-8 anni corrisponderebbe ad un 15,63 %, in più rispetto alla norma. I ricercatori cubani spiegano di essere riusciti ad individuare ed isolare 5 proteine (peptidi), su 9 contenute nel veleno, a basso peso molecolare che sembrano avere un’azione antitumorale potente, il che può far ben sperare alla realizzazione di un prodotto di sintesi, ma il lavoro è ancora lungo e complesso, prima di attivarsi in una sperimentazione clinica sull’uomo. Nel frattempo gli scienziati hanno confermato in vitro e in animali, il potenziale anticancro del veleno dello scorpione. Cosa significa? Govoni ci spiega ancora: “avrebbero realizzato e verificato (secondo i documenti) queste attività in vitro. Ma non significa molto. Basta pensare al caso Di Bella di qualche anno fa: non è detto che dei principi attivi efficaci in vitro o su alcuni animali, possano poi avere gli stessi effetti sull’uomo”. 

Ma allora cosa pensare? Come nel caso citato di Di Bella, sembra esserci buona fede da parte degli studiosi cubani, ma nel frattempo? “Gli studi in questione non  hanno rilevato effetti tossici, e pare che la qualità della vita dei malati migliori. Basta non crearsi false illusioni ed attendere che arrivino pubblicazioni internazionali”.


Io comunque vi cito un'esperienza presa in giro:

Ho un tumore al polmone dal 2006, tra una cosa e l'altra va tutto benino per fortuna.

Nel 2011 ho avuto un precipitarsi delle cose nello spazio di 3 mesi al punto che a maggio ero con il 75% di ossigeno e stava a casa con la bombola dell'ossigeno.

Tramite la web contattai dei produttori di Escozul (il veleno di scorpione cubano reso famos dal servizio delle Iene) e mi inviarono una boccetta di prodotto, non so se era autentico o meno, ufficiale o non ufficiale, ha poca importanta. Sta di fatto che nell'arco di una settimana mi sparí completamente tosse e produzione di catarro. 10 giorni dopo iniziai la chemio con il Tarceva e la cosa continuó a migliorare. Non so se a cuasa dell' Escozul, del Tarceva o delle due cose messe insieme, sta di fatto che dopo 5 mesi la mia saturazione nel sangue era passata al 98% ed io avevo ripreso a fare sport.

Ad agosto 2011 l'Escozul finí e non me ne mandarono piú. Optai quindi per l'Escozul omeopatico, quello che vendono su licenza in Albania, il Vidatox. Ho continuato con chemio e Vidatox fino a questi giorni ma volevo qualcosa di piú.

Sapevo che a Cuba ci sono dei produttori indipendenti di Escozul puro e quindi un mese fa mi sono deciso ad andare li. Non é cosí semplice andare a Cuba in cerca di Escozul ma io parlo perfettamente spagnolo e mi sono sempre arrangiato a viaggiare un pó alla selvatica. Sta di fatto che dopo un pó di tempo sono riuscito a trovarlo ed ora lo sto usando.

Il male della cosa é che ha una durata di soli 3 mesi e per evitare speculazioni monetarie lo danno solo al diretto interessato e massimo per un'altra persona esibendo documenti e cartelle cliniche.

Andare a Cuba a prendere l' Escozul, oltre che complicato é un autentico dissanguamento economico (ogni 3 mesi). Con il fine di limitare i costi sto cercando una persona che possa essere interessata averlo, chiedo solo un contributo sulle spese aeree documentate. La consegna del prodotto dovrá essere ad Udine dove sono in cura. Non si puó spedire l' Escozul con corriere per il rischio di perdere il controllo sul mantenimento della temperatura che deve essere costante.

Bruno Foster

Qualcuno si chiederà i costi: 
«Cominciano dall'Escozul refrigerato: una boccetta da quaranta millilitri - sufficiente per circa venti giorni di cure - ha un prezzo che varia tra i novanta e i cento euro. 
Il flacone del Vidatox omeopatico, che può bastare per un mese e mezzo di terapia, ha invece un costo compreso tra gli ottanta e i novanta euro».
Tornerò presto sull'argomento.




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