Vaccini Si Vaccini No
Non ho ancora toccato un'argomento che è di attualità in questo periodo ma ora che i giochi sono fatti ne possiamo parlare.
Per cominciare faccio delle riflessioni sul mio passato dove alcune vaccinazioni si facevano ma non vi era tutto allarmismo che c'è oggi, anzi ricordo bene che alcune malattie infettive si era portati ad andarsele a cercare in modo di farla e togliersi il problema.
Molte di queste le consideravo scomparse e invece guarda caso oggi affiorano nuovamente, mi pongo parecchie domande tra le quali la più banale è cosa ci sarà dietro questo accanimento?
Non voglio andare oltre lascio a voi porvi quesiti e darvi risposte ora vediamo un quadro del problema.
Tra il vaccinare e il non vaccinare c'è una via di mezzo scientificamente affidabile che va approfondita e spiegata.
I vaccini hanno svolto un ruolo fondamentale per debellare malattie terribili come la poliomielite, la difterite o l'epatite.
Tuttavia, essi portano con sé un rischio legato agli effetti collaterali che generalmente sono momentanei o superabili (vomito e diarrea nel caso delle allergie) ma che, in casi molto rari, possono essere anche gravi come l'induzione della stessa malattia di cui si vuole rendere immuni.
L'interrogativo "Devo vaccinare mio figlio?" nasce da un problema di fiducia, anzi di mancanza di fiducia:
- verso le case farmaceutiche che trasformano la salute in profitto. Troppo spesso esse sono interessate a ottenere utili a ogni costo. Lo dimostrano i tanti scandali su scala globale nati dall'obiettivo di vendere sempre più farmaci, talvolta inutili, e quasi sempre dannosi.
- verso i medici e i pediatri che, in alcuni casi, si sono piegati ai favori delle stesse case farmaceutiche dimenticando gli interessi del malato.
- verso la politica che sempre più si è allontanata dal difendere gli interessi dei cittadini per rappresentare quelli dei grandi gruppi di potere.
- verso il mondo scientifico che ha abbandonato l'approccio della medicina basata sull'evidenza e si è lasciato contaminare da pubblicazioni con risultati discordanti, lasciando così il campo a pseudo ricercatori che hanno cavalcato il sentimento di paura della gente per farsi pubblicità, magari aiutati anche da internet.
In mancanza di fiducia è molto difficile prendere la decisione giusta.
Come fa un genitore a essere davvero consapevole di ciò che decide in un momento così importante per la vita dei propri figli? Per fare chiarezza in questo mare di inconsapevolezza, bisogna tener presente due livelli di decisione:
• un livello di decisione collettiva, che attiene al mondo politico.
• un livello di decisione personale, relativa alle famiglie.
In Europa si confrontano due modelli per raggiungere un livello di copertura vaccinale adeguato: quella obbligatoria per tutta la popolazione e quella raccomandata dagli esperti.
obbligatoria per 4 malattie (la difterite, l'epatite B, la poliomielite e il tetano), e raccomandata per pertosse, varicella, influenza o tubercolosi. Se si confronta questa scelta di politica sanitaria con quelle prese in alcuni Stati europei (come la Germania, l'Inghilterra, la Spagna o la Svezia) si scopre che esiste un approccio totalmente differente basato sulla raccomandazione per tutta la popolazione. Con quali risultati?
La difterite
Se si considera la terribile difterite, una malattia con altissima percentuale di mortalità nei bambini (dal 5 al 10% dei casi) l'Organizzazione mondiale della Sanità pone l'obiettivo di una copertura del 90% della popolazione. Nel 2012 in Germania sono stati registrati 9 casi, in Svezia 2 e in Italia nessuno. Nel 2011 in Germania 4, in Svezia 2 e in Italia nessuno. Quindi, in questo caso, il vaccino obbligatorio contro la difterite è stata una misura efficace, perché ha salvato vite umane e debellato questa malattia.
Se si considera la terribile difterite, una malattia con altissima percentuale di mortalità nei bambini (dal 5 al 10% dei casi) l'Organizzazione mondiale della Sanità pone l'obiettivo di una copertura del 90% della popolazione. Nel 2012 in Germania sono stati registrati 9 casi, in Svezia 2 e in Italia nessuno. Nel 2011 in Germania 4, in Svezia 2 e in Italia nessuno. Quindi, in questo caso, il vaccino obbligatorio contro la difterite è stata una misura efficace, perché ha salvato vite umane e debellato questa malattia.
Il tetano
Tuttavia, se si considera il tetano, che non è una malattia contagiosa e non può generare una epidemia, i dati dicono che l'obbligatorietà in Italia non ha portato risultati apprezzabili rispetto agli altri Paesi europei. Nel 2000, per esempio, sono stati 8 i casi di tetano in Germania, 27 in Spagna, nessun caso in Svezia, ben 98 in Italia. Differenze simili sono state riscontrate anche negli altri anni.
Tuttavia, se si considera il tetano, che non è una malattia contagiosa e non può generare una epidemia, i dati dicono che l'obbligatorietà in Italia non ha portato risultati apprezzabili rispetto agli altri Paesi europei. Nel 2000, per esempio, sono stati 8 i casi di tetano in Germania, 27 in Spagna, nessun caso in Svezia, ben 98 in Italia. Differenze simili sono state riscontrate anche negli altri anni.
A questi dati che riguardano l'efficacia bisogna poi aggiungere la valutazione dei rischi d'insorgenza di effetti collaterali più o meno gravi e più o meno diffusi.
VACCINARE MENO, VACCINARE MEGLIO
Sulla base di queste informazioni scientifiche si deduce che bisogna ridurre al minimo l'obbligatorietà e, al limite, sostituirla con la raccomandazione di un esperto.
I genitori saranno così chiamati a scegliere singolarmente per il rischio minore per i propri figli. Su quali basi potranno fare questa scelta? Quale approccio bisogna adottare per accompagnare i genitori verso una scelta consapevole? Bisogna ripristinare quel rapporto di fiducia con il proprio medico e con il proprio pediatra.
Solo un esperto può valutare l'efficacia e l'utilità della vaccinazione.
A un sistema di vaccinazione di massa che poteva andare bene nei primi del '900, va sostituito un sistema di vaccinazione specifico basato su una valutazione del rapporto rischio/beneficio da parte del medico.
Il medico deve tener conto:
• dello stato di salute del bambino
• di un'attenta anamnesi familiare
• si dovrebbe evitare di vaccinare nei primi 10-11 mesi con vaccini rivolti a malattie poco o per nulla presenti nella fascia di età pediatrica
• si dovrebbe evitare una vaccinazione multipla ma propendere per uno schema di vaccinazione personalizzato.
• di un'attenta anamnesi familiare
• si dovrebbe evitare di vaccinare nei primi 10-11 mesi con vaccini rivolti a malattie poco o per nulla presenti nella fascia di età pediatrica
• si dovrebbe evitare una vaccinazione multipla ma propendere per uno schema di vaccinazione personalizzato.
Ad esempio perché mai in Italia invece dei soli quattro vaccini obbligatori, i nuovi nati ne ricevono di fatto sei? Perché il Sistema Sanitario Nazionale fornisce una formulazione contenente sei vaccini?